Lo sbarco dei Mille e l’impresa di Garibaldi – Figurini EVD – El Viejo Dragon
Lo sbarco dei Mille e l’impresa di Garibaldi – Figurini EVD – El Viejo Dragon
La ditta spagnola EVD – El Viejo Dragon, ha realizzato è messo in commercio un bel figurino che riproduce un fotografo del 1860 durante la guerra civile americana.
Questo figurino, pur non essendo espressamente nato nel contesto garibaldino, bene si adatta a scenette e diorami di quel contesto.
Fotografo – 1860
Figurino in scala 54mm in metallo bianco, prezzo di listino € 17,59.

Il fotografo si presenta in con pantaloni, camicia, cravatta, gilet, giacca lunga, scarpe e cappello.
La posa vede il figurino in piedi, accanto la macchina fotografica, nell’atto di scattare la foto. Con la mano sinistra tiene l’orologio e con la destra il coperchio dell’obbiettivo. La macchina fotografica e montata su un treppiedi ben realizzato.


I fotografi al seguito dei mille
Chi erano i fotografi al seguito dei mille e nella Palermo del 1860? Eccone alcuni.
Eugène Sevaistre
Nato in Francia, si stabilì a Palermo nel 1858. Fu l’autore delle riprese effettuate a Palermo fra fine maggio e i primi di giugno del 1860, allorché Palermo insorse contro i Borboni e accolse entusiasticamente Giuseppe Garibaldi che con i suoi Mille e i ‘picciotti’ della provincia di Trapani e di Palermo, aveva raggiunto la capitale dell’isola.

Giuseppe Incorpora
Nato a Palermo nel 1834, Nel 1859 conobbe Eugène Sevaistre, altro fotografo itinerante fermatosi a Palermo e maestro nella produzione di stereogrammi. Sevaistre fu l’autore delle riprese effettuate a Palermo fra fine maggio e i primi di giugno del 1860, allorché Palermo insorse contro i Borboni e accolse entusiasticamente Giuseppe Garibaldi che con i suoi Mille e i ‘picciotti’ della provincia di Trapani e di Palermo, aveva raggiunto la capitale dell’isola.
Giuseppe Incorpora e Eugène Sevaistre ebbero certamente un sodalizio nella produzione in serie delle vedute stereoscopiche scattate durante i moti di fine maggio, fotogrammi che rappresentano un documento straordinario sia degli avvenimenti che riproducono che della tecnica di ripresa fuori studio, poi classificata e definita reportage.
Visitò e ritrasse Garibaldi, sia nel suo alloggio su Porta Nuova, come documenta la foto autografa marcata G. Incorpora ancora posseduta dalla famiglia, che in studio, nel giugno 1860.

Cesare Bernieri
Nato a Torino, Emigrato per motivi politici in Inghilterra, il 28 febbraio 1859, a Londra, sottoscrisse il manifesto mazziniano “Pensiero e azione” rivolto agli italiani con lo scopo di “iniziare popolarmente la lotta in nome e per conto della Nazione”; tra i vari firmatari figuravano Aurelio Saffi, Francesco Crispi, Rosalino Pilo e Antonio Mosto.
Partecipò alla II guerra di Indipendenza del 1859 arruolato tra le file dei Cacciatori delle Alpi e nel 1860, con il grado di maggiore di Stato Maggiore, seguì nuovamente Garibaldi nella campagna dell’Italia meridionale.
Il fotografo prediletto di Garibaldi, Mazzini, re e regine
Nel novembre del 1861 aprì, con il fratello Luigi, uno studio fotografico a Torino in via della Rocca 8, all’inaugurazione era presente Giuseppe Garibaldi che per l’occasione fu ritratto in posa da Cesare. Precedentemente Cesare era stato miniatore e direttore di uno studio a Londra, ove ebbe modo fi frequentare assiduamente Giuseppe Mazzini ed altri patrioti colà rifugiatisi. Perfezionò ulteriormente la sua arte ritrattistica a Londra come direttore di uno studio fotografico della regina Vittoria del Regno Unito.

Risorse
Fotocamera per dagherrotipia. Obbiettivo di ottone a tappo



