La 91^ Squadriglia Caccia
La Squadriglia degli Assi
La 91^ Squadriglia Caccia viene formata il 1 maggio 1917 sul campo di Santa Caterina di Udine con i migliori piloti della 70^ Squadriglia e inquadrata nel X Gruppo.
Agli ordini del capitano Guido Tacchini, sono il capitano Francesco Baracca, il tenente Fulco Ruffo di Calabria, il tenente Ferruccio Ranza, il sottotenente Luigi Olivari ed il sergente Goffredo Gorini.
Anche gli aerei sono tratti dalla 70^, e la squadriglia, articolata su due sezioni, dispone di quattro SPAD, e di tre Nieuport 17.

Il reparto sceglie come propria insegna un grifone, invece Baracca, in omaggio al reggimento da cui proviene, il Piemonte Reale Cavalleria, fa dipingere un cavallino nero sul suo aereo, probabilmente il Nieuport 2614.

La prima formazione al 1 aprile 1917
Comandanti:
Comandante 10° Gruppo Squadriglie: Maggiore Pier Ruggero Piccio


Comandante 91^ Squadriglia: Capitano Guido Tacchini
Piloti:
Capitano Francesco Baracca



Tenente Fulco Ruffo di Calabria


Tenente Ferruccio Ranza


Sottotenente Luigi Olivari


Sergente Goffredo Gorini

I nuovi arrivi
11 maggio 1917 – Tenente Giovanni Sabelli

1 luglio 1917 – Tenente Franco Di Rudinì,
1 luglio 1917 – Tenente Giorgio Pessi (Giuliano Parvis)


1 luglio 1917 – Sottotenente Enrico Ferreri
18 luglio 1917 – Capitano Bortolo Costantini


12 ottobre 1917 – Aspirante Antonio Pagliari
26 ottobre 1917 – Sergente Fermo Macchi
Formazione al 10 novembre 1917
Comandante 10° Gruppo Squadriglie: Tenente Colonello Pier Ruggero Piccio
Comandante 91^ Squadriglia: Maggiore Francesco Baracca


Capitano Bortolo Costantini
Tenente Ferruccio Ranza

Tenente Giuliano Pessi
Tenente Fulco Ruffo di Calabria

Tenente Gastone Novelli

Tenente Guido Keller


Sottotenente Giovanni Bozzetto
Aspirante Antonio Pagliari
Aspirante Amleto Degli Esposti
Sergente Carlo Caselli
Sergente Cesare Magistrini
Sergente Montù
Sergente Edoardo Olivero
I nuovi arrivi
11 marzo 1918 – Sergente Mario D’Urso
Formazione al 12 marzo 1918

Comandante 10° Gruppo Squadriglie: Tenente Colonello Pier Ruggero Piccio
Comandante 91^ Squadriglia: Maggiore Francesco Baracca

Capitano Bortolo Costantini

Tenente Guido Keller
Tenente Gastone Novelli
Tenente Ferruccio Ranza
Tenente Fulco Ruffo di Calabria
Tenente Adriano Bacula
Tenente Mario De Bernardi

Sergente Mario D’Urso
Sergente Cesare Magistrini
Sergente Edoardo Olivero
Sergente Gaetano Aliperta
Sergente Guido Nardini
La scomparsa di Francesco Baracca
Il 19 giugno, dopo aver compiuto una missione, il trentenne Baracca rientrò al campo di Quinto di Treviso; lo SPAD S.XIII con cui aveva compiuto i primi voli della giornata aveva il rivestimento in tela delle ali e della fusoliera danneggiato, perciò egli decollò con il suo aereo di riserva, uno SPAD S.VII, per la quarta missione del giorno.
Altri due aerei della 91^ Squadriglia sarebbero decollati con lui, il giovane Osnago e il più esperto Costantini.
Al momento della partenza tuttavia si scoprirà che Costantini era già partito, lasciando a Baracca la sola scorta dell’inesperto Osnago.
Mentre i piloti erano impegnati in un’azione di mitragliamento a volo radente sopra Colle Val dell’Acqua, sul Montello, l’asso italiano venne abbattuto.
Baracca fu colpito da un biplano austro-ungarico non visto, o visto troppo tardi quando già l’asso era stato colpito dalla prima delle due raffiche sparate dall’osservatore.
Il pilota Max Kauer e l’osservatore Arnold Barwig hanno fornito una documentazione che sarebbe stata sufficiente a far accreditare loro la vittoria verso chiunque altro, ma continuamente rifiutata dalle autorità italiane per motivi propagandistici, in tempi in cui l’esito della guerra era ancora incerto.
Verrà ritrovato qualche giorno dopo, il 23 giugno dal capitano Osnago, compagno dell’ultimo volo, che su segnalazione dell’ufficiale Ambrogio Gobbi raggiunse le pendici del Montello (località “Busa delle Rane”) con il tenente Ranza ed il giornalista Garinei del Secolo di Milano.
Qui, accanto ai resti del velivolo, si trovava il corpo di Baracca: ustionato in più punti, presentava una ferita di pallottola sulla tempia destra.
Le ali e la carlinga dello SPAD S.VII erano carbonizzati, il motore e la mitragliatrice infissi nel suolo e il serbatoio forato da due pallottole.
Le esequie
Le esequie si svolsero il 26 giugno a Quinto di Treviso, alla presenza di autorità civili e militari, e l’elogio funebre venne pronunciato da Gabriele D’Annunzio, ammiratore del pilota di Lugo.

21 giugno 1918
Comandante 91^ Squadriglia: Capitano Fulco Ruffo di Calabria

12 luglio 1918
La 91^ Squadriglia assume la denominazione di Squadriglia Baracca

19 settembre 1918
Comandante 91^ Squadriglia: Capitano Ferruccio Ranza
Nuovi Arrivi
1 ottobre 1918 – Tenente Augusto Stobia
1 ottobre 1918 – Tenente Carlo Alberto Conelli De Prosperi

31 ottobre 1918 – Tenente Antonio Brambilla
31 ottobre 1918 – Tenente Fabio Fabi
31 ottobre 1918 – Sottotenente Attilio Moscatelli
31 ottobre 1918 – Caporale Umberto Capati
31 ottobre 1918 – Caporale Francesco Ciabati
31 ottobre 1918 – Caporale Raffaele Gargiulo
La 91^ Squadriglia al 1 novembre 1918
Comandante 91^ Squadriglia: Capitano Ferruccio Ranza
Piloti:
Tenente Adriano Bacula
Tenente Carlo Alberto Conelli De Prosperi
Tenente Mario De Bernardi
Tenente Gastone Novelli
Sergente Gaetano Aliperta
Sergente Mario D’Urso
Sergente Edoardo Olivero


La “Squadriglia degli assi”
Al 4 novembre 1918, data della fine del conflitto, la squadriglia aveva collezionato 117 abbattimenti accertati, divenendo celebre come la “Squadriglia degli assi”, pari a circa la metà degli aerei austriaci abbattuti sul fronte italiano.
Oltre a Baracca e Ruffo di Calabria, ebbe tra le sue file assi come Ranza, Piccio, Olivari, Novelli, Costantini, Magistrini, Nardini, Parvis e Sabelli oltre ad altri valorosi piloti come ad esempio Eduardo Olivero (3 medaglie d’argento al valor militare), Gaetano Aliperta (2 Medaglie d’argento al valor militare) e Gorini (2 medaglie di bronzo al valor militare).
Periodo interbellico
Il 7 maggio 1923 passò alle dipendenze del 1° Stormo caccia ed ebbe sede a Cinisello Balsamo (Milano) su aerei SPAD.
Il 25 dicembre 1925 fu trasferita al 2° Stormo. La squadriglia era in quel periodo dislocata a Ciampino; dopo aver fatto parte del 7° Gruppo autonomo caccia terrestre, in data 30 maggio 1931 concorreva a costituire il 4° Stormo caccia e fu dislocata ad Aviano.
Seconda guerra mondiale
Durante la guerra 1940-45 la 91^ Squadriglia del X Gruppo del 4° Stormo operò con gli aerei Fiat C.R.42, Macchi M.C.200, e poi con il Macchi M.C.202, senza soluzione di continuità, da Tobruk, a Pola e in Sicilia, all’aeroporto di Catania.


Il reparto fu insignito di una medaglia d’oro al V.M. Dopo l’8 settembre 1943, la 91^ partecipò anche alla guerra di liberazione nel ricostituito Regno del Sud con l’Aeronautica Cobelligerante Italiana, facendo parte del X Gruppo e poi del XII Gruppo, sempre del 4° Stormo.
Dopoguerra
La squadriglia rimase negli anni successivi con il medesimo stormo, prima a Capodichino e poi a Pratica di Mare, dal 1963 con i nuovi aerei Lockheed F-104 Starfighter,

e nel 1967, per la nuova dottrina di guerra aerea, che voleva i reparti di volo sparsi sul tutto il territorio nazionale, la 91^, con il 10^ Gruppo fu trasferita al 9° Stormo, sulla base aerea di Grazzanise, dove ha operato fino al 2004, terminando la vita operativa degli F 104S/ASAM.

Nel 2005 è stata rischierata con il 10° Gruppo Caccia al 37° Stormo, sulla base aerea di Trapani Birgi dove il gruppo è stato assorbito nel 2006. Su quella base ha operato con gli F-16.

Dal 2010 la 91^ squadriglia è, con il 10° gruppo, alle dipendenze del 36° Stormo, sulla base aerea di Gioia del Colle, ed opera con caccia Eurofighter Typhoon.

Nel 1971 uno dei quattro distintivi di squadriglia scelti per creare lo stemma dell’Aeronautica Militare fu quello della 91^, nel quadrante superiore destro compare quindi un grifo rampante rosso su sfondo argenteo.

