Aldo Corazza – Corazza II – Aerocicloplano
L’Aerocicloplano di Aldo Corazza
Aldo Corazza – Corazza II – Aerocicloplano
Aldo Corazza
Aldo Corazza (Cavarzere, 16 luglio 1878 – Padova, 12 dicembre 1964) è stato un pioniere dell’aviazione italiano.
Modesto impiegato telegrafista all’ufficio postale di Este, fu tra i primi italiani ad interessarsi degli esperimenti compiuti dai fratelli Wright e da Octave Chanute, con i quali ebbe un fitto scambio di corrispondenza.
Dopo alcuni tentativi, Corazza realizzò il libratore biplano “Corazza I” con il quale, nel settembre 1904, riuscì a compiere un volo librato di alcune centinaia di metri, lanciandosi dalle colline di Ca’ Barbaro.
Fu il primo volo di un mezzo più pesante dell’aria effettuato in Italia.
Corazza I
Si trattava di un biplano con superfici alari parallele da 6,30 x 1,60 m, distanti 1,20 m e collegate da sedici montanti; nel centro dell’ala inferiore era praticato un varco da cui partivano, verso la parte posteriore, due aste orizzontali ricurve alle estremità che servivano da appoggio al pilota e che erano sorrette da due tiranti obliqui, collegati don il bordo posteriore dell’ala superiore.
La superficie alare era interamente ricoperta in tela e misurava complessivamente 20,8 m2; il peso dell’aereo era di appena 15 kg.

“Corazza II” – Aerocicloplano
Sull’esempio del tedesco Otto Lilienthal, che fin dal 1891 aveva compiuto dei voli librati, Aldo Corazza, nell’estate-autunno del 1904, compì numerosi voli a Ca’ Barbaro, sui Colli Euganei, arrivando a percorrere distanze di oltre 50 m.
Dei suoi tentativi si interessarono alcuni giornali italiani, tra cui Il Corriere della sera (14 dic. 1904). Lusingato dall’attenzione con cui era seguito, Aldo Corazza riprese i voli nella primavera del 1905, fino a che un colpo di vento non fece cadere l’aereo, che andò completamente distrutto.
Dopo l’esperienza fatta col volo planato, e un piccolo aiuto economico elargito da Almerico da Schio, non sufficiente ad acquistare un motore, Aldo Corazza completò la costruzione, iniziata fin dal 1902, di un nuovo tipo di aereo, provvisto di eliche per la propulsione, approntando il “Corazza II”, da lui denominato “Aerocicloplano”.
Sostanzialmente poteva considerarsi un biplano montato su bicicletta a doppia elica con propulsione a pedali, che presentò all’Esposizione Internazionale di Milano del 1906.

Corazza III
L’ultima realizzazione fu il “Corazza III”, un aliante con carrello d’atterraggio che andò presto distrutto nei voli sperimentali.
Nonostante i buoni risultati e l’interessamento della stampa, Corazza era privo di adeguate risorse economiche e non riuscì a trovare alcuna industria disposta ad investire i capitali necessari per le sperimentazioni del volo a motore.
Dopo vari infruttuosi tentativi su terreni in discesa (la pendenza ottimale era del 17 %) Aldo Corazza tornò a interessarsi del volo a vela. Costruì così il “Corazza II”, biplano che aveva le stesse caratteristiche del “Corazza I”, con la sola eccezione dell’intelaiatura, fatta con aste di legno di noce d’America invece che con tubo d’acciaio.
Anche questo aereo, terminato nel 1907, non fu fortunato: dopo una serie di voli, in cui arrivò a percorrere distanze di un centinaio di metri, si fracassò al suolo.
Scoraggiato dall’insuccesso, Aldo Corazza, considerato che nessuno si era concretamente mosso in suo aiuto (solo il conte Almerico da Schio gli aveva scritto lettere di incoraggiamento), non potendogli il modesto impiego di ufficiale postale dargli le necessarie disponibilità di tempo e denaro, decise di rinunciare a ogni altro tentativo.
Nonostante tutto, Aldo Corazza può essere considerato il primo italiano che, seguendo gli insegnamenti di Chanute e dei Wright, sia riuscito a volare con un apparecchio più pesante dell’aria.

Descrizione tecnica
L’Aerocicloplano composto da due superfici alari parallele da 7 x 1,62 m, distanti 1,3 m e collegate da dodici montanti, con al centro del piano inferiore una bicicletta, avente la ruota posteriore sollevata per la trasmissione del moto, mediante cinghie e pulegge, alle eliche; queste erano in numero di due, a pale rettangolari, del diametro di 1,20 m, e giravano in senso opposto.
Tra le due superfici alari, in corrispondenza delle estremità, erano disposte due superfici supplementari da 4,65 x 145 m.
Il timone di profondità si trovava davanti e misurava 2,37 x 1 m.
L’aereo poggiava al suolo con due ruote di legno con i cerchioni rivestiti in gomma poste sotto l’ala inferiore; la ruota posteriore di appoggio era costituita dalla ruota anteriore della bicicletta che, completamente rivestita di tela da ambo i lati, funzionava anche da timone di direzione.
La superficie totale era di 35 m2 e il peso di 50 kg.
L’Aerocicloplano, che ebbe la medaglia d’argento all’Esposizione internazionale di Milano del 1906, non riuscì tuttavia mai a volare.
Dati e Caratteristiche
Ruolo: Sperimentale
Fabbricante: Aldo Corazza
Progettista: Aldo Corazza
Anno primo volo: 1906
Entrata in servizio:
Numero di aerei costruiti: 1
Equipaggio: 1
Lunghezza: _ m
Apertura ala superiore: 7 x 1,62 m
Apertura ala inferiore: _ m
Superficie ala superiore: _ mq
Superficie ala inferiore: _ mq
Superficie totale: 35 mq
Corda alare: _ m
Carico alare _ kg/mq
Peso a vuoto: _ kg
Peso totale: 52 kg.
Motore:
Velocità massima: _ km/h
Autonomia: _h _’
Armamento: _
Foto

Schema Costruttivo e Colori
Nessun dato disponibile
Model Kits
Non sono presenti modelli in commercio
Esempi costruttivi
Non sono presenti modelli in commercio
Pubblicazioni
Titolo: Alianti Italiani d’Epoca – Italian vintage sailplanes
Autore: Vincenzo Pedrinelli
Tipo: Libro
Editore: Eqip Werbung & Verlag GmbH
Collana:
ISBN-10:
ISBN-13:
EAN:
Lingua: Italiano e Inglese
Pagine: 272
Anno di Pubblicazione: 2011
Prezzo: € 45,00

Titolo: Storia ed evoluzione dell’aliante – History and Evolution of the Glider – Volume I (1773-1914)
Autore: Giorgio Zanrosso
Tipo: Libro
Editore: Egida Libreria Editrice
Collana: Aeronautica
ISBN-10: 88-86585-20-9
ISBN-13: 89788886585194
EAN: 89788886585194
Lingua: Italiano e Inglese
Pagine: 125
Anno di Pubblicazione: 1996
Prezzo: € 29,57
